Villa Lucini, la storia

Dalla fine del secolo XVII il luogo dove oggi sorge Villa Lucini apparteneva al nobile Innocente Gemelli.

"Nel 1692 Monticello fu concesso in feudo al nobile Bartolomeo Gemelli, che vi pose una residenza accanto alla chiesetta di San Rocco in un edificio conformato a U (attuale Villa Gerli, N.d.R.) con corte verso strada e un vastissimo giardino all'italiana, realizzato dal figlio Innocente"

(da Angelo Borghi, Il medio corso dell'Adda. Sacralizzazioni strutture della memoria, Oggiono, Cattaneo, 1999, p. 91.)

Il Catasto Teresiano o Catasto "Carlo VI" (in tedesco Mailänder Kataster che significa catasto milanese) nel 1721 rappresenta le proprietà fondiarie del Ducato di Milano, si individua chiaramente il perimetro del terreno che sarà poi di Villa Lucini.

 

Catasto Teresiano
Fg. 1 di Olgiate, terreno n.4 - Catasto Teresiano

 

Catasto Lombardo Veneto, 1857.

Il Regno Lombardo-Veneto fu uno Stato dipendente dall'Impero austriaco concepito dal cancelliere Klemens von Metternich all'inizio della Restaurazione seguita al crollo dell'impero napoleonico, la cui nascita venne sancita nel 1814 dal Congresso di Vienna.

Si scorgono i primi corpi di fabbrica del compendio di Villa Lucini.

Catasto Lombardo Veneto
1857 - Catasto Lombardo Veneto 1857-1903 fg.1 e 3, terreni 177 e 182

 

Il giorno 29 ottobre 1886 Caterina Voltolina (vedova Boselli) acquistava dai F.lli Torri Bartolomeo e Caterina “alcuni stabili nei comuni di Olgiate Molgora e Cagliano”.

Compravendita poi formalizzata dal Notaio Alessandro Galli di Merate con atto del 12 dicembre 1886, quale procuratore di Voltolina Caterina era Boselli Felice (fu Ambrogio).

Tra i beni acquistati dalla vedova Boselli è compreso quello che nel vecchio censo era descritto come “Ronco dello Rogolone” che oggi corrisponde al terreno che contiene la Villa Lucini, la dependance e il Belvedere.

Nell’antico dialetto brianteo "Rogolo" significa quercia, con tutta probabilità "Rogolone" si riferiva alla secolare sequoia che ancora oggi è possibile ammirare nella parte di parco prospicente l’ingresso di Villa Lucini.

Atto del 12 dicembre 1886
1886 - Compravendita a firma del Notaio Alessandro Galli di Merate, atto del 12 dicembre 1886

 

Il giorno 1° maggio 1888, due anni dopo il primo acquisto della vedova Boselli, Boselli Felice (fu Ambrogio) e Carlo Pellizzoni sottoscrivevano una scrittura privata con la quale il Pellizzoni vendeva al Boselli “il pezzo di terra denominato il Brugolone in comune e territorio di Olgiate Molgora”, corrispondente al terreno della collina boschiva e prato pianeggiante nella parte a Nord del parco che circonda l’odierna Villa Lucini (mappale 177).

Il toponimo "Il Brugolone" deriva dal latino medioevale “Brugarium” che indica la presenza di terreno argilloso dove attecchiscono in prevalenza arbusti. Tanto rimanda alla parola brughiera.

È interessante accostare la radice Brug al termine gallico Brig che significa colle, altura: ne deriva l’ipotesi che proprio il nome Brianza derivi da “brig”.
In passato le terre di Brianza erano selvagge, mal frequentate, da qui i termini ancora in uso di briccone, brigante. Possiamo anche ritrovare la parola “Brig” come suffisso, desinenza o parte dei termini Britannia, Insubri, Briançon (l’antica Brigantium), Bregaglia, Brughiera, Bergamo (Berg-Comum) e nel dialettale brianteo Bergamin che sta a significare uomo dei monti.

1905 – Nuovo catasto dei terreni
1905 – Nuovo catasto dei terreni

 

Il Cessato Catasto del 1898, nei fogli fg. 1 e 3, testimonia che intorno alla fine del secolo XIX veniva ampliato l’edificio Dependance con l’aggiunta dell’ala Sud, assumendo la configurazione che tutt’oggi lo caratterizza. Si può inoltre notare che nello stesso periodo si realizzava il terrazzo Belvedere e la sottostante legnaia a Sud del compendio.

1898 – Il cessato catasto
1898 – Il cessato catasto

 

Il giorno 9 luglio 1906 la vedova Boselli morì.
Boselli Felice (fu Ambrogio) divenne il solo proprietario di tutto il compendio immobiliare.

Nella seconda metà del primo decennio del ‘900 avvenne l’ampliamento dell’edificio principale (la Villa) con l’innalzamento del corpo rettangolare di due piani sul versante Nord dell’originale edificio, nello stesso periodo si registra anche la realizzazione del terrazzo “Belvedere” e della sottostante legnaia a Sud del compendio.

 

Villa Lucini ai primi del '900
Villa Lucini ai primi del '900

 

L'anziana Sig.ra Caterina Voltolina (vedova Boselli), stanca dei dinieghi del parroco locale a celebrare messa presso la dimora di lei, promosse la costruzione di una nuova chiesa adiacente la Villa, che le fosse raggiungibile in pochi passi.
Solo la Grande Guerra bloccò i già avanzati lavori della nuova chiesa, che fu poi ultimata grazie all'interessamento della figlia 
Ida Boselli insieme alla Sig.ra Sala e al Sig. Calcaterra che ne permetterono il completamento nel 1919 (censimento dei beni culturali della Lombardia: http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/LC120-00208/).

 

La chiesa di Monticello
La chiesa di Monticello, 1933. Vista dalla collina detta del Papén. A sinistra si scorge la punta Sud del parco di Villa Lucini.

 

Chiesa di Monticello 1942
La chiesa di Monticello, 1942. Sullo sfondo i due libocedri tuttora esistenti nel parco di Villa Lucini.

Il giorno 29 aprile 1941 per atto n.12895 a rogito del notaio Carpani di Milano, la villa, gli edifici e i terreni annessi (mapp.182, 299, 871), così come la collina al mappale 177 furono ceduti alle monache Benedettine, ovvero al monastero di San Benedetto delle monache adoratrici perpetue del Santissimo Sacramento con sede a Milano in via Bellotti 10, rappresentato quel giorno da Suor Giuditta Ferrari fu Daniele legale rappresentante dell’Ente Morale.

 

Il giorno 16 luglio 1954 presso il notaio Gallavresi di Milano, al numero 12606 di suo repertorio, il MONASTERO DI SAN BENEDETTO vendeva l’intero comparto immobiliare, con eccezione degli appezzamenti esterni alla mura di cinta alla signora Crippa Francesca fu Abele maritata Biffi.

Degno di nota è un certificato allegato all’atto, emesso in data 10 settembre 1954 dal sindaco del comune Rocca Giuseppe:
Il Sindaco certifica che la Villa di proprietà del Monastero di San Benedetto delle Monache Benedettine Adoratrici Perpetue del Santissimo Sacramento con sede in Milano, posta in questo comune, era comunemente conosciuta e chiamata col nome di “Villa di Monticello”.

 

Attualmente Marco Lucini è l'ultimo proprietario dell’intero antico compendio, oggi conosciuto come "Villa Lucini".

villa foto anticata